“Chi gioca in prima base.
Non te lo chiedo te lo sto dicendo
Chi gioca in prima base?”
Numerose ricerche hanno dimostrato che esiste una correlazione tra sport e salute mentale e che praticare regolarmente un’attività fisica può portare benefici a livello psicologico. Ad esempio, esercitare uno sport
con costanza e regolarità è stato associato ad una riduzione della quota di ansia e depressione e ad un miglioramento della concentrazione e della memoria. In bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico (Austism Spectrum Disorder-ASD), l’attività sportiva può contribuire al benessere psicofisico e induce importanti miglioramenti nel funzionamento comportamentale.
L’attività motoria è ritenuta fondamentale per un corretto sviluppo dell’individuo. Attraverso
l’esplorazione, la conoscenza e la scoperta del proprio corpo e dell’ambiente che ci circonda possiamo apprendere numerose abilità nelle diverse aree di sviluppo, conoscere i nostri limiti e le nostre potenzialità; confrontarci con il mondo esterno e mettere in gioco le emozioni nelle relazioni interpersonali.
Se questo è vero per un soggetto con sviluppo che rientra nella norma, lo è ancora di più nei bambini autistici dove le difficoltà sensoriali e comunicative si manifestano dai primi mesi di vita e persistono per tutta la vita. La compromissione delle relazioni sociali e gli interessi ristretti legati ad abitudini ripetitive, in
combinazione con difficoltà motorie comunemente presenti in questo disturbo, possono limitare la volontà di impegno nella pratica di un regolare esercizio fisico. Questo atteggiamento, a lungo andare, porta ad adottare uno stile di vita sedentario che a sua volta conduce a conseguenze che includono fattori di rischio cardio-metabolici, compromissione del benessere psicosociale, delle funzioni cognitive e aumento di peso.
Le difficoltà di attivarsi emotivamente e fisicamente di fronte ad uno stimolo. delle persone con autismo fanno sì che esse presentano problemi specifici nella coordinazione oculo-manuale, nella coordinazione generale e nell’organizzazione spazio-temporale.
L’attività motoria può rappresentare un’occasione importante per migliorare le qualità di vita. La pratica e l’educazione attraverso il gioco, il movimento e l’attività in gruppo offre la possibilità di acquisire competenze spendibili poi nella vita quotidiana attraverso la conoscenza e la cura del proprio corpo. L’attività fisica migliora la capacità di attenzione e la partecipazione alle attività; migliora la capacità di finalizzare un comportamento ad un compito da realizzare; insegna a rispondere correttamente a richieste; aiuta a tenere sotto controllo comportamenti inappropriati; favorisce l’allungamento dei muscoli e quindi la decontrazione, migliorando la postura. Si evidenzia inoltre che le stimolazioni e gli apprendimenti motori mantengono la plasticità cerebrale; l’attività fisica incanala l’eccesso di energia migliorando il comportamento; scarica le tensioni;
anche l’aspetto alimentare ne trae vantaggio, sia per la regolazione che per il maggior consumo energetico (comportamenti alimentari scorretti); e si evidenzia un miglioramento del sonno dovuto ad un sano
affaticamento. Incoraggiamo quindi tutti i bambini e gli adolescenti al movimento e lavoriamo perché acquisiscano sani e attivi stili di vita.
“Dottore: Raymond? Sai cos’è l’autismo?
Raymond: Sì.
Dottore: E tu sei autistico?
Raymond: … Non credo. No. Assolutamente no”
(Dal film “Rain Man – L’uomo della pioggia”)
A cura di Rossana Di Battista PhD- Docente Scienze Motorie Scuola Superiore di Secondo Grado.
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